I celti nell’iconografia: la stele n. 168 dalla necropoli della Certosa di Bologna

stele etrusca da bologna con celtomachia
Stele Ducati 168 dalla necropoli della Certosa di Bologna - Fotografia di Gallica Parma (Museo Civico Archeologico di Bologna)
I celti nell’iconografia

Stele etrusca n. 168 dalla necropoli della Certosa di Bologna, V secolo AC, esposta presso il museo archeologico di Bologna: si tratta della più antica rappresentazione iconografica di un guerriero celta (a sinistra).
Il celta è rappresentato nella tipica nudità eroica ed è equipaggiato con il tipico scudo ovale con umbone e spina ed è armato con spada a doppio tagliente.
Il cavaliere che lo fronteggia è un etrusco (forse il defunto che nel registro mediano viene trasportato nell’aldilà), abbigliato con quello che appare essere il tipico equipaggiamento ellenistico: linothorax, ovvero una particolare corazza in lino.

Particolare del registro inferiore: un guerriero gallo in nudità eroica (barbarica) fronteggia un cavaliere etrusco.

 

 

Stele Bologna

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Bibliografia:
  • Sassatelli Giuseppe. Le stele felsinee con “celtomachie”, in “Popoli e facies culturali celtiche a nord e a sud delle Alpi dal V al I secolo a.C.” (Atti del Colloquio Internazionale, Milano 1980), Milano 1983, pp. 167-177
  • Govi Elisabetta, Le stele di Bologna di V sec. a.C.: modelli iconografici tra Grecia ed Etruria
  • Govi Elisabetta, Lo studio delle stele felsinee. Approccio metodologico e analisi del linguaggio figurativo, in “Artisti, committenti e fruitori in Etruria tra VIII e V a.C.” (Atti del XXI Convegno Internazionale di Studi sulla Storia e l’Archeologia dell’Etruria), Roma 2014, pp. 127-186.

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