Celti: aspetto, abbigliamento, armamento

Celti: aspetto , abbigliamento, armamento

ASPETTO FISICO

Le fonti classiche sono concordi nel descrivere i Celti come alti, robusti, atletici (pare che i guerrieri che ingrassavano eccessivamente venissero multati), biondi, chiari di occhi e di carnagione. Gli studiosi moderni, pur accettando sostanzialmente tale descrizione, tendono a sfumarne alcuni aspetti alla luce di opportune considerazioni. Innanzitutto, è frequente la confusione tra Celti e Germani tra gli autori antichi che, inoltre, adottavano il punto di vista dei popoli mediterranei, tendenzialmente più bassi e di carnagione più scura. In terzo luogo, l’amplissima espansione territoriale delle popolazioni celtiche, l’assimilazione di genti autoctone ed i matrimoni misti avranno verosimilmente contribuito a quella varietà somatica, riscontrabile anche all’interno della medesima comunità, che sembra confermata da studi antropometrici sugli scheletri. Non vanno poi dimenticate le numerose testimonianze sull’uso di tinture per schiarire i capelli.
Questi venivano portati dagli uomini piuttosto lunghi, e irrigiditi all’indietro con una mistura di acqua e gesso, a formare delle punte; non mancano però raffigurazioni di acconciature simili al moderno “caschetto” o alla “coda di cavallo”. Diffuso, specialmente presso i nobili, era l’uso di portare baffi molto lunghi e spioventi, mentre la barba era meno comune; talora, comunque, gli uomini sono raffigurati anche completamente rasati. Merita infine un cenno la notizia, riportata da alcune fonti, dell’uso dei guerrieri di dipingersi il corpo con colori vegetali
Le donne, invece, portavano i capelli lunghi, spesso variamente intrecciati, e si truccavano il volto con sostanze naturali; in particolare, sembra avessero l’abitudine di scurirsi le sopracciglia.


 

ABBIGLIAMENTO
VESTITI

Una ricostruzione attendibile dell’abbigliamento dei Celti di età storica è possibile grazie alle descrizioni delle fonti contemporanee, alle raffigurazioni artistiche e, in misura minore, al rinvenimento di abiti e accessori conservatisi grazie a particolari condizioni ambientali.
I materiali utilizzati erano lino, lana e, molto più raramente, seta di importazione, oltre naturalmente a cuoio, pelle e pellicce.
Le fonti antiche insistono molto sulla predilezione dei Celti per i colori vivaci, impressione che però era certamente accentuata dalla relativa prevalenza del bianco e dei colori spenti presso le popolazioni mediterranee; si suppone inoltre che gli strati inferiori della popolazione vestissero abiti meno appariscenti. I colori più usati, tutti di origine vegetale, erano, oltre al bianco (che sembra avere un legame con la sacralità), marrone, grigio, rosso, giallo e blu; la pelle conciata era di color marrone scuro. Le stoffe erano spesso decorate con motivi a bande, a scacchi (simili ai moderni tartan ma meno complesse) o a lisca di pesce.
Gli uomini indossavano una sorta di tunica (le maniche potevano essere lunghe, corte o assenti) che arrivava fino a metà coscia, fermata in vita da una cintura di cuoio. Portavano inoltre delle bracae (braghe) piuttosto ampie, legate alle caviglie con strisce di cuoio e rette da un’altra cintura inserita nei passanti. Il mantello, fissato su una spalla mediante una fibula (simile alla moderna spilla da balia) e drappeggiato, poteva essere di due tipi: leggero, in tessuto colorato, e pesante, in lana grezza impermeabilizzata con lanolina e foderata di stoffa; in quest’ultimo caso poteva essere talora dotato di cappuccio. Esisteva inoltre (soprattutto nelle fasi più tarde) un mantello con cappuccio lungo solo fino a metà schiena, detto cucullus. Va peraltro ricordato che sono frequenti le raffigurazioni di guerrieri a torso nudo, e che le fonti segnalano l’abitudine di alcuni di combattere completamente nudi, certamente per ragioni rituali.
Le donne portavano una tunica simile a quella maschile e una gonna lunga fino alla caviglia, sorretta da una cintura. In alternativa potevano indossare vesti più lunghe, o portare sopra alla tunica il peplum, sorta di tubo di tessuto drappeggiato fermato alla cintura e fissato sulle spalle con due fibule. Anche le donne indossavano il mantello.
Completavano l’abbigliamento, sia maschile che femminile, una borsa di cuoio alla cintura e le scarpe, pure di cuoio. Queste ultime, di varia foggia, erano talvolta imbottite di erba secca, poiché non esistevano le calze.
Sembra infine che non fossero in uso copricapo né biancheria intima.

 

ORNAMENTI E ACCESSORI

Se presso gli strati inferiori della popolazione era molto limitato l’uso di gioielli (ma si può forse ipotizzare l’uso di ornamenti in materiali deperibili), le classi superiori ne facevano un’ostentazione incredibile per qualità e quantità dei manufatti.
I materiali impiegati erano soprattutto oro, argento, ferro e bronzo, lavorati e decorati con svariate tecniche (fusione, sbalzo, agemina..), ma anche ambra, corallo, smalto e vetro.
Caratteristico, anche e non esclusivo, dei Celti è il torquis, collare semirigido ma flessibile costituito da uno o più fili spesso ritorti e ornati alle estremità. Le fonti lo descrivono come ornamento maschile tipico dei guerrieri, ma, stranamente, in ambito funerario prevale -almeno in alcune aree ed epoche- nei corredi femminili.
Uomini e donne portavano inoltre fibule, talvolta anche molto elaborate, usate per chiudere le vesti, anelli, armille (bracciali), collane con pendenti e fibbie per cintura decorate.
Esclusivamente femminili erano orecchini e bracciali da caviglia, mentre un accessorio tipicamente maschile era il coltello, spesso con fodero decorato, portato alla cintura e utilizzato per tagliare la carne nei banchetti.

 


 

ARMAMENTO CELTICO

Essendo i Celti un popolo eminentemente guerriero, le armi sono presenti in abbondanza nei corredi funerari e nelle offerte rituali, raffigurate nelle rappresentazioni iconografiche e descritte nelle fonti antiche. È pertanto possibile ricostruire in modo preciso le caratteristiche della panoplia celtica e l’evoluzione da essa subita parallelamente al mutare delle tecniche di combattimento.
I tre elementi essenziali che la costituiscono sono spada, lancia e scudo, mentre più marginale appare il ruolo delle armi da getto e di quelle esclusivamente difensive.

 

SPADA

Attributo fondamentale del guerriero celta , e per lungo tempo motivo della sua superiorità militare, è, almeno dal V secolo a.C. , la caratteristica spada lunga. Realizzata in ferro, perlopiù di qualità non eccellente, misura circa 60 cm, e può essere utilizzata sia di punta che di taglio, sostituendo in quest’ultima funzione le scuri tipiche delle popolazioni mediterranee. Presenta spesso un’impugnatura antropomorfa, talvolta anche riccamente decorata. Dal III secolo a.C. e specialmente nel successivo, parallelamente alla diffusione della cavalleria, la lunghezza delle spade aumenta fino a raggiungere gli 80-90 cm. La spada era inserita in un fodero, frequentemente decorato, sospeso alla cintura mediante una particolare catena semirigida che ne limitava le oscillazioni durante la corsa.

 

LANCIA

Originariamente l’arma più importante e diffusa, essa coesiste in seguito con la spada come elemento cardine dell’equipaggiamento celtico per il combattimento corpo a corpo (non era infatti utilizzata come arma da getto). Inizialmente corta, si allunga in epoca ellenistica con la diffusione anche presso i Celti dello schieramento a falange.

 

SCUDO

Il tipico scudo celtico è ligneo, di forma all’incirca ellittica e di grandi dimensioni (fino a coprire quasi tutto il corpo). La sua superficie è piatta, ma presenta una nervatura centrale rinforzata da un umbone metallico (ingranditosi nel tempo) in corrispondenza dell’impugnatura orizzontale, a protezione della mano. Talvolta lo scudo era cerchiato da un bordo metallico che poteva essere affilato, accentuandone l’efficacia in funzione offensiva, e non solo difensiva.

 

ARMI DA GETTO E ALTRE ARMI DI OFFESA

La sola arma da getto largamente diffusa nella panoplia celtica è la fionda di cuoio, con la quale venivano scagliate pietre prima dell’attacco o durante gli assedi. Erano inoltre in uso i giavellotti, mentre l’arco sembra utilizzato soltanto per la caccia.
Testimoniato dai materiali archeologici, sebbene non fondamentale in ambito bellico, è infine l’uso di pugnali.

 

ARMATURA ED ELMO

Poiché la protezione del corpo era affidata soprattutto all’efficacissimo scudo, la presenza di altre armi difensive è sporadica e probabilmente limitata alle élites. Si tratta essenzialmente di elmi, che potevano essere dotati di protezioni laterali e sulla nuca e ornati con cornametalliche, piume, figure zoomorfe, ecc. ; il loro uso declina a partire dal III secolo a.C. Ancor meno frequente è l’impiego di cotte di maglia, che pure sembrano essere un’invenzione celtica.

 

KOSIOS
(Dott. Livio Asta, presedente dell’associazione storico culturale Popolo di Brig www.popolodibrig.it)

BIBLIOGRAFIA:
A. RAPIN, L’armamento, in I Celti, pp. 321-331.
S. MOSCATI et al. (a cura di), I Celti, Milano 1991.

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