E la spada? Solo un divertissement – da leggersi con approccio prettamente speculativo e senza velleità scientifica
Seppure di difficile comprensione, partendo dalla tipologia della lancia e dall’elmo, e attraverso dei raffronti con tombe e materiali coevi, si potrebbe provare ad identificare la tipologia della spada del guerriero di Casaselvatica?
Non è detto, ma ci si può provare. Quello che segue è solo una personale speculazione fantasiosa.
Partendo dalla lancia sovradimensionata è utile segnalare che, indipendentemente dallo sviluppo successivo che avranno le cosiddette “lance a baglionetta”, sono diversi i riscontri di lance con cuspide fortemente allungata in tutto il periodo La Tène: dal LT A (cfr. contesti jogassiani e marniani nella Champagne del V a.C.) sia nei periodi successivi e nel periodo coevo alla lancia di Casaselvatica (LT B2 finale), spesso associate a spade dotate di grande puntale traforato per il blocco del fodero:
La tipologia della lancia può portare ad una suggestione sulla possibile tipologia della spada: l’ipotesi che la spada del cosiddetto guerriero di Casaselvatica possa avere, cioè, delle somiglianze con la cosiddetta Kosd type (ex Hatvan-Boldog), caratterizzata dal fodero con puntale sovra-dimensionato a forma di losanga (per alcuni “a forma di cuore”) con traforo a giorno molto largo e lunghezza ridotta (entro i 70cm). La suggestione, come detto personalissima dello scrivente, trova qualche fondamento in alcuni rinvenimenti in contesti boici e liguri tra Emilia-Romagna, Liguria e alta Toscana di spade con puntale a losanga associate a cuspidi di lancia di grande dimensione: da Monte Bibele (t. 70, t. 81, t. 94 solo per citarne alcune), alla t. 11 di Monterenzio Vecchio (non ancora pubblicata: nella t. 11 compare una cuspide di lancia che per lunghezza potrebbe essere paragonabile a quella di Casaselvatica), alla necropoli ligure di Ameglia (per esempio nella ricca t. 54, inquadrata tra la fine del IV e l’inizio del III a.C. in cui compaiono due spade lateniane – solo una a puntale losangato – a cui sono associate e due cuspidi di 52cm e 49cm), alla tomba isolata del guerriero ligure di Pegazzano, fino alla recentissima scoperta isolata di una spada lateniana sul monte Valestra (Carpineti, Reggio Emilia). Quest’ultima spada è totalmente decontestualizzata, ma presenta il puntale ascrivibile alla tipologia Kosd/Hatvan Boldog, in un areale d’influenza ligure (ma, come segnalato sopra, non avulso dalla presenza gallica).
Alcuni esempi rinvenuti nell’Appennino Tosco-Emiliano:
La cronologia dei foderi con puntale a losanga: da notare che se la tipologia della spada del Monte Valestra afferisce al terzo tipo, quella del guerriero di Pulica afferisce al quarto (cosiddetti “ad amigdala”) – in Daniele Vitali, Celti-ed-EtruschiMonte Bibele tra Etruschi e Celti: dati archeologici e interpretazione storica
D’altro canto, se però si confrontano le spade rinvenute nelle sepolture propriamente liguri e galliche in cui sono stati rinvenuti elmi cornuti, si scopre che né la lancia né la spada delle sepolture coiincidono con
si osserva su una mappa i luoghi di ritrovamento, ci si rende conto della loro vicinanza, all’interno di un areale in cui i rapporti tra la cultura boica (egemonica dal punto di vista di tecnologia militare e, forse, politico) e quella ligure sono strettissimi:
Ovviamente, quella della tipologia con puntale losangato per l’esemplare di Casaselvatica è solamente una suggestione, anche collegata al fatto che tale tipologia pare essere una delle tipologie più in voga in ambito celtico (e di conseguenza ligure) nel periodo, al di quà e al di là delle Alpi.